“Il noviziato, con il quale si inizia la vita nell’Istituto, è ordinato a far sì che i novizi possano prendere meglio coscienza della vocazione divina”. (Can.646)
Poiché l’anno di noviziato è rivolto alla rice
rca della volontà di Dio per discernere il suo disegno su noi, nella quotidianità si ricerca la volontà di Dio facendo ricorso alla preghiera personale e comunitaria, sforzandosi di compiere i propri doveri nell’ottica di una risposta il più possibile confacente alla volontà di Dio, facendo anche riferimento al consiglio e alle direttive impartite dal Padre maestro, dai Superiori e dal Padre spirituale. Proprio l’ambito della vita spirituale deve mettere in risalto il desiderio di una crescita per conformarsi alla sua volontà. È necessario però maturare nell’ambito umano, liberandosi da eventuali pesi che potrebbero ostacolare il cammino. Sono importanti per la crescita umana e spirituale il buon esempio, individuare alcuni punti di riferimento e ancora, approfondire la conoscenza della Scrittura e naturalmente una frequenza attiva dei sacramenti. Inoltre è necessario acquisire buoni contenuti riguardanti la storia e la spiritualità propria dell’Opera e la formazione in genere. Il servizio ai poveri, tanto caro al padre fondatore, durante l’anno di no
viziato si riduce a un tempo limitato. Però, in vista di un servizio quotidiano si fanno esperienze presso le nostre realtà caritative che esprimono il nostro carisma cusmaniano: mensa dei Poveri, assistenza varia e contatto con gli ammalati. Durante quest’anno, senza volere minimamente stravolgerne il senso, il vivere periodicamente tali attività può contribuire per la formazione. Un periodo questo del noviziato forte e particolare, dove le difficolta, anche se piccole, non possono mancare. Queste possono essere molte o poche, per esempio a proposito del formatore e collaboratori con i quali è necessario instaurare un autentico rapporto di stima, amicizia e reciprocità nel rispetto dei ruoli. A proposito degli eventuali compagni di noviziato, è necessario stabilire giuste e sane relazioni in spirito di comunione. In sintesi: l’anno di noviziato costituisce il fondamento dell’edificio che, se ben fatto, offre maggiori garanzie per un futuro autentico dopo la Professione dei voti, diventando così veri e buoni Servi dei Poveri!
Salvatore Graci, Novizio.
